Nuovo no del Senato ai soldati gay Ancora uno schiaffo a Obama
Bloccato per pochi voti il provvedimento voluto dai democratici. La normativa vigente di fatto vieta agli omosessuali dichiarati di entrare nelle forze armate. Molto deluso il presidente, che ha invitato i senatori "a riesaminare questo importante tema"
NEW YORK - Il Senato ha bloccato nuovamente (era già successo a settembre 1) la legge che consente ai gay dichiarati di servire nell'esercito americano, mettendo fine all'ipocrita politica del "don't ask don't tell" in vigore da 17 anni. Il sistema attuale, adottato sotto la presidenza di Bill Clinton, autorizza di fatto l'ingresso degli omosessuali nelle forze armate a patto che il loro orientamento sessuale non diventi noto. Il provvedimento, già approvato alla Camera, ha avuto 57 voti favorevoli e 40 contrari, ovvero tre voti al di sotto della soglia dei 60 necessari per fermare l'ostruzionismo dei repubblicani. La legge comprendeva anche un aumento per le truppe in Afghanistan e in Iraq ed è la prima volta in 48 anni che un provvedimento a favore dei militari viene respinto.
La proposta era dei democratici, e fortemente voluta dal presidente Barak Obama. Pertanto il risultato equivale a una clamorosa bocciatura per la Casa Bianca, convinta che la legge attuale sia ipocrita e vada riformata. I democratici erano certi di trovare tra i repubblicani i pochi voti necessari per l'approvazione, e invece anche un senatore democratico, John Manchin, del West Virginia, ha votato contro, mentre i repubblicani hanno votato 'no' in modo compatto tranne un caso, quello della senatrice Susan Collins, del Maine. Che si è detta "molto dispiaciuta" per l'esito del voto: "Si è persa una grande occasione" ha affermato.
Analogo il commento di Obama: "Come comandante in capo ho spinto perché questa legge venisse cambiata, consapevole che le nostre forze armate siano assolutamente preparate a lavorare fianco a fianco con americani che sono apertamente gay o lesbiche". Per il presidente, la normativa in vigore "indebolisce la nostra sicurezza nazionale, diminuisce la nostra capacità militare e viola i nostri principi fondamentali di giustizia, integrità e uguaglianza".
A questo punto tramonta la possibilità di approvare la legge, nonostante ci sia l'appoggio dei vertici del Pentagono, dal momento che sia il segretario della Difesa, Robert Gates, sia il capo degli Stati maggiori congiunti delle Forze Armate, ammiraglio Mike Mullen, si erano espressi a favore. Sarà infatti molto difficile che la nuova legge trovi un clima favorevole nel Senato entrante, nel quale il peso specifico dei repubblicani sarà ben più marcato di quello attuale.
Tutti convengono che la legge è ipocrita. Vecchia di 17 anni, stabilisce nei fatti una prassi tale per cui le forze armate non chiedono a una potenziale recluta il suo orientamento sessuale, e se la recluta non dichiara apertamente di essere omosessuale viene arruolata. Il presidente Obama ha affermato che il "voto di giovedì non deve segnare la fine dei nostri sforzi" e ha lanciato un appello al Senato a "riesaminare questo importante tema" prima delle vacanze di Natale.
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