domenica 14 novembre 2010

Berlusconi: "Sfiducia? Si voti per la Camera Avanti contro i professionisti della politica"

Berlusconi: "Sfiducia? Si voti per la Camera Avanti contro i professionisti della politica"Elezioni solo per Montecitorio: l'ipotesi, paventata inizialmente da La Russa, ora viene rilanciata dal premier, che si dice comunque sicuro della fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Nuovo attacco a Rai e giornali. Casini: "Si dimetta e ci eviti le elezioni". Bocchino: "Escamotage per tranquillizzare i senatori. Preoccupati per le istituzioni e il Paese". Il Pd: "Quando Prodi cadde aveva la fiducia alla Camera..."



ROMA - Il giorno dopo aver dipinto lo scenario in cui col suo esecutivo affronterà il voto di fiducia ((lo vuole prima al Senato e poi alla Camera), il premier Silvio Berlusconi alza ulteriormente i toni. Intervenendo telefonicamente alla convention milanese del Pdl, si dice sicuro che il suo governo "otterrà la fiducia sia a Palazzo Madama che a Montecitorio. Ma intanto rilancia un'ipotesi paventata inizialmente dal coordinatore Pdl Ignazio La Russa: "Se così non fosse, credo che dovremo andare di nuovo a votare, ma solo per la Camera".

"Manovra di palazzo". Berlusconi non parla apertamente di ribaltone, ma a questo allude quando, nel corso del suo intervento, parla dei "professionisti della politica, ormai vicini all'età in cui grandi leader come Bush e Blair scrivono le loro memorie, che possono aspirare alla presidenza del Consiglio o della Camera solo attraverso decisioni di palazzo quindi agendo come se la gente non esistesse. Ma questa non è democrazia, è solo partitocrazia".  "Siccome noi siamo democratici e nel nostro Paese deve valere la democrazia, cioè quello che decide la gente - aggiunge il presidente del Consiglio -, noi andremo avanti a governare, con la fiducia che sono sicuro otterremo al Senato e credo alla Camera. E se alla Camera il governo non otterrà l'ok, benissimo, si andrà a votare per la Camera stessa e vedremo cosa decidono gli italiani".

"Italiani liberi da sinistra non democratica". "Dobbiamo andare avanti", ripete ancora il premier, anche "contro una sinistra che non è ancora democratica". "Tutte le cose che stanno succedendo rafforzano il convincimento degli italiani che vogliono restare liberi che dobbiamo andare avanti contro una sinistra non ancora democratica".

Attacco a Rai e giornali. Concludendo il suo intervento, Berlusconi sferra un attacco frontale alla Rai e alla stampa. "E' una cosa indegna avere una tv pubblica di questo tipo - dice il premier al telefono -. La maggioranza degli italiani è con noi e non si lascia turlupinare dai programmi Tv offensivi che paghiamo tutti noi. E' una cosa indegna avere una tv pubblica di questo tipo". Quanto ai giornali, Berlusconi ribadisce l'invito: "Non leggeteli, fanno pubblicità a una politica partitocratica che ragiona o sragiona come se gli elettori non esistessero. Ma esistono, e sono per il 60% con Silvio Berlusconi".

Bocchino: "Escamotage, premier di dimetta". "L'ipotesi del solo scioglimento della Camera in caso di sfiducia è un escamotage che ha il solo obiettivo di tranquillizzare quei senatori pronti a sostenere un percorso di responsabilità che eviti al Paese l'ennesima campagna elettorale". Lo dichiara in una nota il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà per l'Italia, Italo Bocchino. "Se la risposta di Berlusconi a una crisi di governo ormai conclamata è questa - prosegue - c'è da preoccuparsi seriamente per le istituzioni e per la soluzione dei problemi degli italiani. Restiamo convinti che sarebbe opportuna una scelta nell'interesse dell'Italia, con le dimissioni del governo e l'avvio di un percorso virtuoso che richiami tutte le forze politiche alla responsabilità verso i cittadini".

Chiti: "Con Prodi si andò al voto". "Ricordo al presidente Berlusconi quello che ieri ho fatto presente al ministro La Russa. Nel gennaio 2008 il governo Prodi ebbe la fiducia alla Camera e fu sfiduciato al Senato. La destra pretese le elezioni per entrambe le Camere e così fu. Oggi niente è cambiato". Lo afferma Vannino Chiti, vicepresidente Pd del Senato.  "Se il governo non ottiene la fiducia sia alla Camera che al Senato - aggiunge Chiti -, o se ne forma un altro oppure si va elezioni anticipate. Non mi sogno di chiedere a Berlusconi la coerenza, sarei un inguaribile e soprattutto irragionevole ottimista. Ho fiducia nel Presidente della Repubblica. A Berlusconi mi limito a chiedere il minimo: il doveroso uso della memoria".

Casini: "Dimissioni ottimo contributo". Sulla tempistica della crisi, dopo l'insurrezione del Pd 1, che accusa Berlusconi di ignorare i regolamenti parlamentari e la stessa Costituzione, oggi è Casini a ricordare a Berlusconi "che c'è una mozione già presentata alla Camera" e "per un criterio minimale di correttezza istituzionale, bisogna partire da lì per un dibattito che io mi auguro sfoci nelle dimissioni di Berlusconi. Credo che sarebbe un ottimo contributo". In fondo, se ha perso la maggioranza, Berlusconi "se la deve prendere con se stesso. La rottura con Fini ha avuto la conseguenza della perdita di autosufficienza del governo". "Mi auguro - conclude Casini - che Berlusconi non ci costringa al voto. Una campagna degli stracci che duri cinque mesi, e che presumibilmente darà gli stessi risultati che abbiamo oggi in Parlamento, sarebbe una perdita di tempo che non ci possiamo consentire" di fronte alla crisi economica internazionale.

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