Diciotto governi dicono sì a Pechino diserteranno la cerimonia di Oslo
Venerdì la consegna del premio per la pace al dissidente cinese Liu Xiaobo, che sta scontando una condanna a 11 anni di carcere per "incitamento alla sovversione". A ritirare il riconoscimento sarà un suo amico che vive in esilio negli Usa.
Alla cerimonia, prevista per venerdì, non ci sarà sicuramente Liu Xiaobo, che sta scontando una condanna a 11 anni di carcere per "incitamento alla sovversione". La sua assenza sarà sottolineata da una sedia vuota, una fotografia e uno dei suoi testi letto dall'attrice norvegese Liv Ullmann. Liu non potrà farsi rappresentare neppure dai suoi familiari, che non sono stati autorizzati a lasciare la Cina. A ritirare il premio sarà il dissidente Yang Jianli, amico di Xiaobo, suo compagno nelle proteste nel 1989, esiliato negli Stati Uniti e docente all'universtà di Harvard. Yang è stato incaricato via Twitter dalla moglie del Nobel, Liu Xia.
Nelle ultime settimane, il governo Pechino ha fatto pressioni per dissuadere i diplomatici dal presenziare alla cerimonia di consegna del Nobel. E oggi ha sostenuto che "la maggioranza della comunità internazionale" non parteciperà. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri cinese Jiang Yu, "più di 100 Paesi e organizzazioni" hanno aderito all'appello lanciato dalla Cina per il boicottaggio della cerimonia. La portavoce non ha specificato di quali "Paesi e organizzazioni" si tratta.



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